Norme di sicurezza nell’uso delle armi da fuoco

Norme Di Sicurezza nell’uso delle Armi da Fuoco

Occorre ribadire che le armi da fuoco, essendo oggetti inanimati, non sono di per sé pericolose. Il pericolo è relativo al soggetto che le maneggia. Tutte le sicure manuali e automatiche applicate sulle armi da fuoco sono inutili se l’utilizzatore non ha appreso il corretto maneggio dell’arma. La mancata conoscenza della meccanica delle armi e del loro funzionamento contribuisce ad aumentare il rischio di compiere manovre sbagliate. Prima di iniziare a maneggiare un’arma è importante documentarsi e leggere il manuale d’uso. Si evitano molti errori fatali, durante la sequenza dell’accertamento dello stato dell’arma, se si comprende come avviene il ciclo di sparo e la funzione del caricatore.

LE 4 REGOLE DI SICUREZZA

Queste 4 Regole d’Oro, veri e propri comandamenti, furono codificate oltre cinquant’anni fa da Jeff Cooper.
Hanno tutte la medesima importanza e sono tutte correlate tra loro, ma preferisco ricordarle in questo ordine:

  1. Tutte le armi sono sempre cariche;
  2. Non puntare mai la canna verso qualcosa che non hai intenzione di colpire;
  3. Tieni il dito fuori dal grilletto fino a quando non hai le mire sul bersaglio;
  4. Identifica il tuo bersaglio, e quello che c’è dietro e ai lati di esso.

Il primo comandamento

Il primo punto deve essere preso alla lettera anche se si rischia di sembrare stupidi. È chiaro che se l’arma ha il carrello bloccato in apertura, manca visibilmente la cartuccia nella canna e il caricatore è estratto dal fusto l’arma non spara, ma la norma fa riferimento alle cattive abitudini. Movimenti ripetitivi possono essere appresi ed eseguiti inconsciamente per disattenzione, stanchezza o stress. Non si deve fare distinzione tra arma carica e “scarica”. Se accerto che l’arma è oggettivamente scarica e la maneggio con leggerezza, mettendo il dito sul grilletto o indirizzando l’arma verso cose o persone, apprendo dei movimenti errati e posso farlo inavvertitamente e pericolosamente con l’arma carica. Una classica battuta dice che accidentalmente uccidono solo le armi “scariche”, quindi non vergognatevi nel controllare e ricontrollare sempre con molta attenzione l’arma che state maneggiando. Normalmente si è sempre molto cauti con un’arma da fuoco considerata carica, così come si è estremamente cauti nel maneggiare un coltello molto affilato, e questo di per se evita l’incidente. In qualsiasi momento prendiate in mano un’arma da fuoco, CONTROLLATELA, e se necessario scaricatela, puntandola sempre in una direzione sicura e accertandovi che la camera di cartuccia sia vuota.

Il secondo comandamento

Il secondo punto è facile da rispettare in poligono dove esistono delle direzioni idonee dove puntare l’arma. In casa o in qualsiasi altro luogo ove si è reso necessario manipolare l’arma le cose si complicano. In teoria non esistono zone sicure perché nella malaugurata ipotesi che il colpo parta, qualche danno lo facciamo comunque. Come minimo un bel buco nel muro (spesso anche da parte a parte!). Se consideriamo l’arma sempre carica e non mettiamo il dito sul grilletto non parte nessun colpo. LE ARMI DA SOLE NON SPARANO. Per completezza, si deve evitare di scaricare l’arma puntando la volata verso superfici che favoriscono i rimbalzi come marmo, maioliche o sanitari. Mai indirizzare l’arma verso una finestra. Massima attenzione a non puntare l’arma verso noi stessi o altre persone presenti.

“Anche quando priva di caricatore e senza colpo in canna, la pistola è da considerare “sempre carica” e come tale deve essere maneggiata!”

Il terzo comandamento

La resistenza dello scatto di un’arma, corta o lunga che sia, in doppia o singola azione, è sempre meno resistente della forza che può essere applicata dal dito sul grilletto durante un’azione inconscia. La maggior parte degli incidenti avvengono per stress, unito a cattivo addestramento. Il grilletto è posizionato ergonomicamente per essere facilmente raggiunto dal dito. Pertanto, senza un condizionamento adeguato, risulta difficile eliminare la cattiva abitudine di porre il dito sul grilletto quando la situazione non richieda di sparare nell’immediato. Una tensione improvvisa, come la paura di cadere, provoca una contrazione incontrollata della mano che chiudendosi fa partire quasi certamente il colpo. L’effetto provocato dagli ormoni dello stress che riducono la sensibilità delle parti distali del corpo, fa sì che in tali situazioni, non si riesca a sentire il contatto del dito con il grilletto e controllare la pressione esercitata sullo stesso. Anche se si è in una situazione di rischio, ma l’arma non è ancora puntata verso il bersaglio, non si deve mai portare il diro sul grilletto, al dine di prevenire spari accidentali o prematuri. Quindi in qualsiasi momento, in poligono, in operazioni, a caccia, durante lo spostamento TENERE SEMPRE IL DITO FUORI DAL GRILLETTO.

Il quarto comandamento

L’ultima norma è valida a 360°, per difesa abitativa, personale, caccia e impiego ludico delle armi. Le intrusioni nelle abitazioni avvengono al buio: muniamoci di una torcia tattica. Non possiamo indirizzare l’arma verso ombre indistinte che si potrebbero rivelare nostri familiari. In ambito venatorio, non si deve sparare al minimo frusciare delle foglie. Ci dobbiamo accertare che il segnale che abbiamo sentito sia stato provocato dall’animale cacciato. Troppo spesso si acquista un’arma attratti dalla potenza del calibro. Basta qualche lettura di balistica per rivelare che una semplice palla di 9 parabellum o 9×21 può perforare il muro divisorio di una moderna abitazione e trapassa facilmente un corpo umano, conservando abbastanza energia cinetica per ferire persone innocenti che si trovano lungo la sua traiettoria. Far degenerare una normale operazione, anche se rischiosa, in tragedia può essere questione di un attimo. Non permettete mai che ciò accada, siate sempre sicuri al 100% del vostro bersagli e della situazione di contorno.

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